«SAFFO:
Anch’io, Britomarti, nei giorni, sapevo fuggire. E la mia fuga era guardare nelle cose e nel tumulto, e farne un canto, una parola. Ma il destino è ben altro.
BRITOMARTI:
Saffo, perché? Il destino è gioia, e quando tu cantavi il canto eri felice.
SAFFO:
Non sono mai stata felice, Britomarti. Il desiderio non è canto. Il desiderio schianta e brucia,come il serpe, come il vento».
Cesare Pavese
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