Conte canta ...
… Via, via … vieni via di qui …
(E
dove?)
Entra in questo amore buio non perderti per niente
al mondo …
Fuori una pioggia sottile di spilli d’argento e un
grigio e pesante cappello di nubi
gravano su anime irrequiete.
Lunghe unghie laccate di rosso battono sui tasti
cercando di spremere acido citrico da un limone che s’è posizionato nello scomparto
della frutta d’un frigorifero che una volta era un cuore.
Eppure
non fa ancora così freddo.
Certe volte accade.
Si smette di sentire.
Quando fa troppo male da tanto tempo.
Accade.
Sarà l’autunno, sarà questo cazzo di neon rotto che
si accende e si spegne ad intermittenza e da il mal di testa, l’epilessia dei
nervi e dell’anima.
I sogni sono cosce spalancate, bocche succose e
cazzi duri e folli che picchiano duro su pareti di vagine timide che a poco a
poco diventano discinte.
I sogni sono rocambolesche e furiose scopate su
letti di rose e di spine, occhi bendati e parole volgari sussurrate, sono sogni
di umori e di sborra in gola, in faccia, sulla schiena.
Via, via, vieni via
con me,
entra in questo amore buio pieno di uomini
via, via, entra e fatti un bagno caldo
c’è un accappatoio azzurro, fuori piove un mondo freddo.
entra in questo amore buio pieno di uomini
via, via, entra e fatti un bagno caldo
c’è un accappatoio azzurro, fuori piove un mondo freddo.
Via via …
Ayse
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