LO QUE ME GUSTA


"Lo que me gusta de tu cuerpo es el sexo. Lo que me gusta de tu sexo es la boca. Lo que me gusta de tu boca es la lengua. Lo que me gusta de tu lengua es la palabra."

Julio Cortàzar -



giovedì 12 maggio 2011

STANOTTE ...


Stanotte ho fatto un sogno.
Ritornavo nel luogo della mia infanzia dove sono stata più felice.
Quel piccolo paese nelle campagne del polesine dove scorrazzavo gioiosa in bicicletta tra stradine polverose e campi di angurie e pomodori, dove andavo a caccia di lucertole e rospi che poi tenevo sul comodino.
In quelle lunghe estati calde costruivo case di cartone e andavo a pescare le alborelle lungo il canale e girovagavo per le fiere di paese tra musiche di bande e odore di noccioline tostate, di liquirizie e caramelle gommose, vendevano ancora in edicola quelle buste con dentro tanti giochi e i pomeriggi nella "bugadara" erano freschi e silenziosi, mentre tutti facevano la pennichella e io solitaria e curiosa esploravo i capannoni della legna e rimanevo incantata a guardare le ragnatele controluce mentre i raggi del sole le attraversavano rendendole magiche.
Guardavo le bigattelle migrare dal grande salice piangente fino al muro della casa in un esercito con miliardi di zampe pelose e stavo sulla soglia della casa sgarrupata dalle imposte verdi e dall'intonaco giallo a guardare arrivare la flotta di zanzare che al crepuscolo assalivano il paese tra odore di zampironi e autan.

Stavo ore sul dondolo in cortile a contare quanti bisci delle patate ero riuscita a raccogliere e li osservavo curiosa nei loro colori e nei loro movimenti per poi sognarmeli di notte timorosa che fossero nel mio letto .
Conoscevo tutti i personaggi del paese, dal gobbo in bicicletta ( mio padre ci scherzava e tutte le volte che andava a pescare faceva sempre la solita battuta: oggi ho pescato un gobbo di 80 chili in bicicletta), dalla Laila. la "gradisca" autoctona che stava sempre sull'uscio o al bar dove lavorava e faceva da nave scuola ai ragazzini del paese, al simpatico giampaolo sulla carrozzella per la poliomelite che però aveva sempre lo spirito per far sorridere tutti.
Vedevo mio nonno che non ho mai conosciuto nè avvicinato , passeggiare per il paese con la sua nuova famiglia  e pensavo che Celeste è un bel nome per uomo, e provavo tenerezza.
La piazza del paese, il bar della lena, il bar luna , l'ulderica (la maestra di tutti e migliore amica della mia zia anna) , l'anes che faceva la pizza più buona del mondo e la nini, la proprietaria della drogheria di fronte a casa, dove andavo sempre a prendermi la merenda.
Luglio e agosto assolati, torridi e umidi che mi si sono appiccicati all'anima e che mi mancano.
Ora la mia casa non è più mia , è stata venduta per 7000 euro e chissà cosa è rimasto della genuinità del paese, dei ragazzini sempre più truzzi di quelli che conoscevo a milano ma che parlavano con quella bella zeta strascicata e con quell'accento che mi porto nel cuore, con quel dialetto che conosco bene e che sempre in casa mia è stato usato per comunicare tra mia nonna e mia zia.
Vorrei proprio tornare in quel paese fatto di persone con nomi bizzarri come hitler, amos ( il lattaio che portava il latte , quel latte vero che faceva tre dita di panna che io e mio cugino ci litigavamo tutte le mattine), l'adis ( da adis abeba) sempre scura in volto e bionda in testa, la violetta, tazio, patrizio , l'augusta , carlo ( nonni adottivi che abitavano nello stesso cortile) guido micheloni che era il mediatore e che vendeva le capre ( ogni anno gli tagliava le corna per far si che si credesse fossero giovani), la iolanda e tanti altri ...
Ho un desiderio stamani, voglio tornarci e fotografare i miei posti , quei luoghi in cui sono stata serena e felice , fotografarli prima che cambino ( se non sono già cambiati), fotografare il cortile della chiesa dove ho dato il mio primo bacio, e sperare di riuscire a fotografare l'autoscontro dove passavo le mie serate di ragazzina, sperare di poter comprare ancora due chili di pane con le corna , e portarmi a casa delle istantanee che possano rimanere per sempre con me come i ricordi che porto dentro .
Anna 

10 commenti:

Anonimo ha detto...

legittime nostalgie di emigrante....
pure le mie.....
ma io ci ritorno spesso!!

Aysedicartavelina ha detto...

non sono nata lì, è il paese di mia mamma, ci andavo due mesi all'anno per le vacanze ...
io non ci posso più tornare ormai, la casa è stata venduta, credo che se ci andassi ora sentirei troppa nostalgia ...

Anonimo ha detto...

ma la nostalgia è un buon sentimento!

Anonimo ha detto...

è indecoroso che i miei commenti a questo post siano spariti.....
ma che ci eravamo detti qui??? :)
un bacio...

Anonimo ha detto...

ah!! la nostalgia è un buon sentimento....

Aysedicartavelina ha detto...

non mi risulta sia sparito alcun commento...

Anonimo ha detto...

come no????
no eri in linea nel burrascono venerdì 13 di blogger?
è successo un putiferio!!

Aysedicartavelina ha detto...

davvero?
no, non ero on line, ero sul divano a vedere un film ...cos'è successo?

Anonimo ha detto...

blogger è andato in tilt e sono scomparsi tutti i post e tutti i commenti...
qualcosa è stato ripristinato, altro no.......

ma quanto durava quel film????

Anonimo ha detto...

fatti due risate...
http://www.google.com/support/forum/p/blogger/thread?tid=74b5606054fa979b&hl=it

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