Seta e Sangue
Erano cadute la neve e le maschere.Le note mi raccontavano dei lacci, di alberi strani e di donne nude. Imbavagliate.Corde. Candele. Seta e sangue.Seta e sangue, la stessa consistenza, lo stesso calore al tatto. Lo stesso calore di un corpo. Che si scopre.
Seta e sangue. La stessa voglia. La stessa rabbia. La pelle che si screpola negli occhi bianchi.
Seta e sangue. Come le labbra che mordono la carne. Rosse.
E immagini in bianco e nero. E un albero nelle mani. Un albero strappato dalla sua terra. Come un uomo che esce dalla sua donna. Per rinchiudersi in un vaso colmo.
Tu distesa sul tuo letto, o su quello che è ora un letto. Un letto di foglie. Un letto di lacrime. Un letto di parole ed un letto di carne.
La malinconia è in bianco e nero, oppure color seppia. Tu sei in rosso. Come dentro la tua pancia. Come tra le gambe.
Ricordo il suo odore quando è nato, piccolo e bagnato di femmina. Ricordo il suo odore quando se n’è andato, sapeva di mare, di notte…di seta e di sangue.
Avrei voluto legarlo al giorno con dei lacci che passassero per la schiena.
Ricordo le notti, passate a scrivere e a leggere. Poi, al mattino vedere le rondini migrare. Sentire le note. Cadute come le maschere. Come la neve. Come il sangue che gocciola. Sentire le note. Levarsi come le rondini al loro migrare.
E Venezia col suo carnevale. E tu con la tua rabbia e con il frutto del tuo seno e del tuo senso. Mi piaceva l’odore tra le pieghe, dove è più forte. Quando non avevi bisogno di dimostrare d’essere uomo, e nemmeno donna. Non una bambola.
Solo un pianoforte.
Parole: Luce
Video: Ayse
Musica: Giovanni Allevi
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