Gli stimoli mi fanno male, mi resuscitano dalla morte apparente come uno zombi affamato di carne e cervello e brandelli di vita, sedata a tempo pieno di gocce d'oblio e tavernello muoio educatamente, senza disturbare, appassisco e mi spoglio di vecchi petali rosa antico, raggrinziti e rugosi, le api stanno lontano dal puzzo di marcio e di inerzia, resto uno stelo sferzato dal vento che si piega e non si spezza ma è infilzato sempre lì, le radici incatenate ingiallite e marce mentre vita mi vola addosso spettinandomi e frugandomi in testa mischiando vecchie istantanee e mozziconi di sigaretta (F.B.)
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