FRAGOLE
Era il compleanno di Anna e il suo regalo era quel viaggio tra le braccia di Giovanni. Stava andando al mare. Buttò in valigia il bikini giallo limone. Portò le sue corde rosse. Portò le fragole e le autoreggenti rosa a rete che aveva sognato di fargli indossare e le scarpe di pitone che aveva comprato in quel negozio per travestiti , sapendo che probabilmente non sarebbe mai riuscita a fargliele mettere. Era consapevole che l’accostamento tra calze a rete rosa e scarpe di pitone era ridicolo, ma l’aveva scelto apposta. Lui le aveva detto: per il tuo compleanno puoi farmi quello che vuoi , Anna. La stanza era assolata. L’uomo si fece legare. Glielo concesse nonostante il suo temperamento impetuoso e dominante. Sembrava docile e remissivo. Anna si perdeva nei ricami di cotone esplorando quel corpo perfetto di maschio. Un corsetto di corde cingeva il torace muscoloso e asciutto. Un semplice giro di corde ricamato sul torace, niente di contenitivo, niente che gli bloccasse braccia e gambe, queste erano state le sue condizioni e lei le aveva accettate. Lo fece sedere sulla sedia, di fronte alla finestra. Prese ad infilargli le calze. Percorreva quelle gambe lunghe e elettriche con studiata lentezza, per godersi quel momento. Era meraviglioso. Rimase nuda in controluce, davanti alla finestra, vestita del suo bikini giallo, a guardarlo. Nei suoi occhi scorse un scintilla, ma forse era solo un bagliore, un riflesso del sole sul vetro che baluginò sul volto dell’uomo. Si inginocchiò e si mise i piedi del maschio in grembo. Li carezzò con amore e gli infilò le scarpe di pitone. Il tacco era altissimo. Si sedette sulle sue ginocchia e iniziò ad imboccarlo con le fragole sporcandogli la faccia. La fica a contatto contro le sue cosce si bagnò. Cominciò a strusciarsi avanti e indietro sulla sua erezione, bagnadogli il cazzo con i suoi umori. Lo sentì fremere, non era così tranquillo come sembrava. Gli leccava le labbra , le guance, sporche di rosso. Una folata di vento spostò le tende, lei si distrasse. Lui si alzò di scatto e la costrinse a terra. Lei aveva commesso un errore fondamentale concedendogli la libertà di movimento.
La guardò con un sorriso divertito.
- Per il tuo compleanno, se vuoi, puoi leccare il tacco di queste scarpe, donna –
(Ayse)
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