LO QUE ME GUSTA


"Lo que me gusta de tu cuerpo es el sexo. Lo que me gusta de tu sexo es la boca. Lo que me gusta de tu boca es la lengua. Lo que me gusta de tu lengua es la palabra."

Julio Cortàzar -



giovedì 3 gennaio 2013

IL RE NERO E IL CAVALIER SERVENTE


Sincronicità? Caso? Coincidenza?
Il Re e il Cavalier servente, il nobile Lancillotto e il forte, freddo e onorevole Artù, innamorato della bella Ginevra ma votato a Camelot ( a onor del vero qui le figure si mescolano un po’ a volte … ma tant’è).
 Il glaciale Raul, tenebroso, duro, ferocemente appassionato e il dolce Michele, dedito, rivolto, luminoso, intraprendente.
Un libro e un film entrambi letti e visti in una notte insonne di gennaio, notte passata a rimuginare sulle due facce di questi diamanti di colori diversi ma entrambi affascinanti e splendenti, uno di neri riflessi d’ossidiana, l’altro di brillanti schegge di cristallo.
Sono forse le due facce dello stesso uomo, dell’uomo, di ogni uomo … che cambiano in relazione alla dama che si ritrovano davanti o sono due ben distinte  entità che vorremmo sovrapporre e mescolare per farne il perfetto ideale di maschio?
Del primo onestamente, in amore, non ci si può proprio fidare, e mentre noi lo adoreremo venerandolo come un dio, ricoprendolo d’un amore incontrastato e  cieco lui si, ci amerà appassionatamente, violentemente, ma prima di tutto verranno i suoi traffici, il suo regno, il suo lavoro, il suo senso dell’onore e del dovere e se stesso. In qualche caso ci illuderemo di poterlo salvare e di renderlo Cavalier servente, e se mai dovessimo riuscirci, allora sarà l’inizio della sconfitta … improvvisamente il diamante nero perderà la sua luce e noi tutto il nostro ardore … Del secondo possiamo solo dire che per  conquistarci, per non perderci, per poterci anche solo sfiorare con lo sguardo metterà il lavoro, la sua libertà, il suo coraggio, la sua devozione a nostra completa disposizione e il suo senso dell’onore lo userà soltanto e solamente per proteggerci e per proteggere la nostra virtù (sempre che esista ancora qualche donna con una parvenza di virtù). In cambio diverrà la spalla su cui piangeremo quando saremo straziate dai comportamenti del Tenebroso Raul, dell’affascinante e misterioso Dracula … di esempi del genere ne è piena la letteratura e la filmografia di tutti i tempi. Basta solo pensare q quello che deve passare il poveroJonathan Harker per riconquistare la tanto amata Mina stregata dal vampiro più famoso del mondo … al quale è bastato trasformare due delle sue lacrime in assenzio per entrare in ogni cellula della innocente (eh si, perché pare che siano tutte innocenti e trascinate da forze misteriose) fanciulla.
L’anima nera  violenta e duplice e il sensibile servitore appassionato, travolgente e rivolto.
Quali sono le catene più forti? Le due storie che ho letto, alcune storie di vita reale che ho ascoltato, e molte altre raccontate in film e addirittura imparate dai libri di storia insegnano che il Cavalier servente la spunta sempre, qualche volte perché l’incontrastato Sovrano affascinante muore in qualche onorevole causa, qualche altra volta perché il Bastardo si rivelerà talmente tale, scusatemi il gioco di parole, da farsi fuori da solo … ma … si, perché c’è sempre un ma … il nostro intrepido Lancillotto, il Michele innamorato cotto, colui che donerebbe la vita per la sua tanto agognata dama,  dovrà fare i conti per tutta la vita col ricordo del bello e dannato Re, che ha amato la sua regina con parsimonia seppur appassionatamente sotto le lenzuola. Dovrà farne i conti quando vedrà sotto le lunghe ciglia della pulzella dall’anima tormentata, l’ombra della malinconia e del ricordo dell’amor dannato perduto.
Provate a chiedere una donna qual è stato l’uomo che ha amato di più e che l’ha segnata di più nella sua vita? Sicuramente vi risponderà: il Bello e dannato, quello che la faceva patire, quello che non la chiamava, che non le dava sicurezza e stabilità, se non a tratti, quello che la ribaltava nel letto ma che fuori dal letto non si sapeva mai dove fosse o cosa facesse … ( magari non proprio in maniera così estrema , ogni storia avrà la sua sfumatura, alcune saranno più agrodolci, altre più salate di lacrime).
Personalmente scelgo la terza opzione … la fusione del Re, padrone del suo piccolo regno, sicuro di se stesso, nonostante le sue ombre, determinato, solido, compatto e del Cavalier servente, inteso come gentiluomo, uomo gentile, affettuoso, premuroso …  non come zerbino con scritto welcome sulla schiena.
Libro: Rouge Club – A.I. Cudil
Film: L’Ultimo Cavaliere ( che già solo per aver messo nella stessa pellicola Richard Gere e  Sean Connery merita un dieci e lode a prescindere)
Anna

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