LACRIME DI SASSI E DIAMANTE

LACRIME DI SASSI E DIAMANTE



Spargeva sale sulle ferite aperte, doveva leccarne il sangue, erano graffi profondi e facevano male, e doveva gustarne, e per amore dissetarsi fino a prosciugarla di ogni umore.
Lacrime le rigavano il volto, quelle lacrime non erano mai cadute sul seno di sua madre, ma solo sul palmo dell'Uomo... Lui le aveva raccolte, ne aveva fatto pietre e gliele aveva tirate addosso, non sempre lei capiva perchè, le pareva di essere se stessa , altre volte pensava di aver sbagliato davvero. Ogni tanto pensava che fosse perchè l'Uomo era consapevole che lei poteva sopportare e continuare ad amarlo mentre la lapidava di sassi di parole. Sassi di aria, sassi di fiato, sassi di silenzi, sassi di notti solitarie e insonni.
MA 



Ci sono occasioni, da mille e una notte, in cui L'Uomo raccoglie quelle lacrime invece e ne fa diamanti e glieli incastona sul collo, negli occhi, nel sorriso e nel petto, nella bocca, e lei, tra lei sue braccia si sente tutto uno scintillio, riluce di lui e per lui ...e può si, anche restare muta ...che muta tanto mai sarà alle sue orecchie ...
Tua, Anna