L’UOMO ULIVO
E’ scuro e ombroso l’Uomo mio
Paragonabile a un Dio severo ma
comprensivo
La Sua anima è contorta come il tronco
d’ulivo
Eppure i Suoi occhi baluginano d’argento
Come la schiena delle
foglie mosse dal vento
E il Suo sorriso a vederlo scorrere
veloce sul Suo volto fiero
È come un getto potente d’acqua fresca
davanti al quale apro le braccia e
sporgo il seno
A riceverlo e a bagnarmi e a berlo a
grandi sorsate
così sono le Sue risate ampie e
fuggitive.
All’ombra delle Sue spalle di pietra
addormento il mio pensiero inquieto
E anche quando va a nascondersi in
silenzio
Nello stomaco e nel ventre del suo
segreto
so che resta e torna come un raggio di
sole
che sbuca sempre in
controluce tra i grovigli
di rami e piante di una foresta pluviale
e li riposa il mio sogno che ha i Suoi
occhi come cuscino
e le sue mani grandi e calde
come coperta
che al Suo petto stretta mi tengono
vicino.
E se quel
mattino fosse l'ultimo?
Se quella sera
fosse l'ultima?
Se quella cena fosse
l'ultima?
Se quel bacio
fosse l'ultimo ?
Insieme a quella
carezza
e a quel
frullare d'ali del cuore?
Se non dovesse
più accadere
che un giorno io
ti possa ancora toccare?
Quante cose ho
visto scivolare via
senza ragione,
senza pensiero,
senza motivo.
Mica della morte
sto parlando
ma
dell'instabilità di quell'atomo nell'anima
per cui ogni
volta che esco dalla porta
mi si crea in
petto quel sordo dolore
di chi non sa se
domani
la lasceranno
ritornare.
E' che vivere e
crescere nelle sabbie mobili
con il fango a
risucchiarti e a far da fondamenta
ti accade che ti
paia d'esser
sempre in una
tormenta
e mentre giri e
giri e giri
vedi quel raggio
di sole e ti ci aggrappi
con forza e con
speranza e con impegno
ma a ogni giro
ti si stringe in testa
sempre più forte
e sempre più stretto
il filo spinato
della paura
e allora ti
tremano le mani
e ti sudano e ti
scivola la presa
se nessuno poi
ti tiene.
E' per questo
che rimango sempre un po' di più
per imprimermi
sulla pelle e sul viso
quel calore che mi
ridà il sorriso
quando sento che
il tuo braccio si fa saldo e caldo
come uno scialle
attorno alle mie spalle
e la tua mano
stringe forte il mio collo
come il collare
lega il cane alla catena
e sento che non
mi lasci andare lontano e allora rido …
che chi la vuole
quella libertà ...Io di certo no, tienimi in cattività.
ANTHURIUM
I fiori rossi mi guardano
dal centro della tavola
zattere vive
che si protendono
si confondono
con le foglie
hanno la stessa forma
foglie e fiore
ma diverso colore
rosso e verde
richiedono cura e attenzione
sono un dono
il primo
penso che
la loro sopravvivenza
dipenda da me ...
penso sempre che tutto
dipenda da me ...
laverò le foglie
con panni delicati
e con dedizione
I fiori rossi mi guardano
dal centro della tavola
zattere vive
che si protendono
si confondono
con le foglie
hanno la stessa forma
foglie e fiore
ma diverso colore
rosso e verde
richiedono cura e attenzione
sono un dono
il primo
penso che
la loro sopravvivenza
dipenda da me ...
penso sempre che tutto
dipenda da me ...
laverò le foglie
con panni delicati
e con dedizione
SEI COME UN SARTO
Credimi ti devo scrivere,
devo scrivere a te,
a te soltanto,
che quando non ci sei
ti vorrei di fianco
e quando sei qui,
mi tieni dentro.
Sarà violenza che ci bacerà
colorando di spruzzi la serenità
o dolcezza che ci sosterrà
filtrando e attenuando i lampi.
Stringi, ti sento e spingi,
quel che fissa il limite
è l'attenzione e la sensazione
di complicità e di necessità.
Prima la pelle con il tuo profumo
poi tutte le voglie che brami,
siamo come i cani randagi
ci annusiamo e mordi,
abbasso la testa e lecco.
Son giorni di stoffa con te
di seta e cotone
e sei come un sarto
che vita ricami e richiami.
RADICI
Le tue mani sono radici,
affondano nella terra umida
del mio ventre e scavano,
salgono sempre più in profondità
scendono sempre più dentro
vanno sempre più giù
si gonfiano sempre più salde
si chiudono a pugno in intrecci nodosi
attorno al centro dell’ anima
circondano il cuore e stringono
ferme, forti, salde, sicure
e tu albero,
diventi sole per scaldare e illuminare
e io terra,
divento nuvola e piovo per annaffiare e
nutrire
e insieme complici e complementari
tu convesso, io concava,
un pugnale e una coppa
alziamo foglie e rami e zolle al cielo
e ci lasciamo accarezzare
dal vento dell'emozione
e dell'intenso naturale incanto che ci
muove
UNA BIMBA
Una bimba
che barcolla sulle gambe
con
braccia e mani aperte,
come un
funambolo sul filo,
una bimba
che impara a camminare
e un uomo
che si ostina a sfidare il vuoto.
Camminare
e sfidare.
L’INATTESO
...
E tu eri l'inatteso....
e sei potuto accadere inaspettato...
per questo ti attendo ancora
ora che riesco a comprendere l'attesa...
e anche se aspetterò a lungo...
so che l'inatteso è potuto accadere
anche quando ho pensato
che non avrei mai potuto
e sei potuto accadere inaspettato...
per questo ti attendo ancora
ora che riesco a comprendere l'attesa...
e anche se aspetterò a lungo...
so che l'inatteso è potuto accadere
anche quando ho pensato
che non avrei mai potuto
null'altro
attendere,
nè vedere ancora ...
un sogno inaspettato e inatteso...
nè vedere ancora ...
un sogno inaspettato e inatteso...
PICCOLA LUNA
Io
piccola luna
sarò
davvero piena
solo
quando ti avrò
dentro di
me...
Io
piccola luna
sarò
davvero piena
solo
quando sarò persa
nel cielo
dei tuoi occhi ...
L’UOMO
NERO
L'uomo
nero si adombra e chiama e arriva
e la sua
ombra riempie il buio
e si
staglia contro lo scuro della porta
più nero
lui di lei della profondità della notte di grilli
e odori
di erba e stelle e suoni sfiorati
l'uomo
nero copre la distanza tra la luna e il sole
in una
sola falcata sorride e si accuccia
e entra
dentro di me passando dalla testa
dietro la
nuca le sue dita sfiorano e accarezzano i capelli miei
li
scostano e trovano il passaggio
e il nero
si fa luce e l'uomo nero si fa bambino
e le
distanze si fanno brevi e corte
come
fiato sul collo
come
denti e sorrisi
come
tempo prezioso
come
sogno voluto
e
l'incanto è alba e sole che filtra,
è carne e
sangue e anima.
GRIGIO _ CENERE
Stamattina anima
ha preso le sembianze
di queste ombre
rigate di pioggia,
la mia natura,
le mie forme
si sono alzate insonni ,
affannate,
affamate ...
e mi hanno trovato
accovacciata sulla riva
dell'asfalto bagnato...
intenta a richiamare
al mio cuore ,
tra rivoli di grigio cenere ,
barchette di carta velina ...
Sono il Cemento nel Muro
della Tua Stanza Segreta
Le Piastrelle Lisce
Sono la Mia Pelle
Le Pareti Raccontano i Miei Sospiri
Disegnando Ombre Cinesi
e Gli Angoli Nascosti
Urlano i Tuoi Orgasmi
Dalle Finestre
dei Tuoi Occhi Aperti
Entrano
Farfalle
che si Posano
Azzurre
sulla Serratura
della Mia Fica
che Umida
Ti Sorride
Sotto Ciglia di Cielo
ANFRATTI E ARCOBALENI
"Te e
la tua pelle
le mie dita cieche
riconoscerebbero
annusando
solo sfiorando
l'aria che t'ha avvolto.
Te e i tuoi occhi
con abbracci di ciglia
muti e infuocati
mi togliete la carne
spogliandomi nuda
spingendomi sul letto.
... Noi siamo un rumore sordo, che sale dal mio fondo e scende dalla tua cima ... un colore cieco che spalma arcobaleno nei nostri anfratti, un odore arioso che porta vento e sole al naso .... "
le mie dita cieche
riconoscerebbero
annusando
solo sfiorando
l'aria che t'ha avvolto.
Te e i tuoi occhi
con abbracci di ciglia
muti e infuocati
mi togliete la carne
spogliandomi nuda
spingendomi sul letto.
... Noi siamo un rumore sordo, che sale dal mio fondo e scende dalla tua cima ... un colore cieco che spalma arcobaleno nei nostri anfratti, un odore arioso che porta vento e sole al naso .... "
Nessun commento:
Posta un commento