LO QUE ME GUSTA


"Lo que me gusta de tu cuerpo es el sexo. Lo que me gusta de tu sexo es la boca. Lo que me gusta de tu boca es la lengua. Lo que me gusta de tu lengua es la palabra."

Julio Cortàzar -



giovedì 31 marzo 2011

RACCOLTA


 

L’UOMO ULIVO


E’ scuro e ombroso l’Uomo mio
Paragonabile a un Dio severo ma comprensivo
La Sua anima è contorta come il tronco d’ulivo
Eppure i Suoi occhi baluginano d’argento
Come la schiena delle foglie  mosse dal vento
E il Suo sorriso a vederlo scorrere veloce sul Suo volto fiero
È come un getto potente d’acqua fresca
davanti al quale apro le braccia e sporgo il seno
A riceverlo e a bagnarmi e a berlo a grandi sorsate
così sono le Sue risate ampie e fuggitive.
All’ombra delle Sue spalle di pietra
addormento il mio pensiero inquieto
E anche quando va a nascondersi in silenzio
Nello stomaco e nel ventre del suo segreto
so che resta e torna come un raggio di sole
che sbuca sempre in controluce  tra i grovigli
di rami e piante di una foresta pluviale
e li riposa il mio sogno che ha i Suoi occhi come cuscino
e le sue mani  grandi e calde come coperta
che al Suo petto stretta mi tengono vicino.



  E SE …

E se quel mattino fosse l'ultimo?
Se quella sera fosse l'ultima?
Se quella cena fosse l'ultima?
Se quel bacio fosse l'ultimo ?
Insieme a quella carezza
e a quel frullare d'ali del cuore?
Se non dovesse più accadere
che un giorno io ti possa ancora toccare?
Quante cose ho visto scivolare via
senza ragione,
senza pensiero,
senza motivo.


Mica della morte sto parlando
ma dell'instabilità di quell'atomo nell'anima
per cui ogni volta che esco dalla porta
mi si crea in petto quel sordo dolore
di chi non sa se domani
la lasceranno ritornare.
E' che vivere e crescere nelle sabbie mobili
con il fango a risucchiarti e a far da fondamenta 
ti accade che ti paia d'esser
sempre in una tormenta
e mentre giri e giri e giri
vedi quel raggio di sole e ti ci aggrappi
con forza e con speranza e con impegno 
ma a ogni giro ti si stringe in testa
sempre più forte e sempre più stretto
il filo spinato della paura
e allora ti tremano le mani
e ti sudano e ti scivola la presa
se nessuno poi ti tiene.


E' per questo che rimango sempre un po' di più
per imprimermi sulla pelle e sul viso
quel calore che mi ridà il sorriso
quando sento che il tuo braccio si fa saldo e caldo
come uno scialle attorno alle mie spalle 
e la tua mano stringe forte il mio collo
come il collare lega il cane alla catena
e sento che non mi lasci andare lontano e allora rido …
che chi la vuole quella libertà ...Io di certo no, tienimi in cattività.

 

ANTHURIUM

I fiori rossi mi guardano
dal centro della tavola 
zattere vive 
che si protendono 
si confondono 
con le foglie 
hanno la stessa forma 
foglie e fiore
ma diverso colore
rosso e verde
richiedono cura e attenzione 
sono un dono
il primo 
penso che 
la loro sopravvivenza 
dipenda da me ... 
penso sempre che tutto 
dipenda da me ...
laverò le foglie
con panni delicati
e con dedizione


 

SEI COME UN SARTO

Credimi ti devo scrivere,
devo scrivere a te,
a te soltanto,
che quando non ci sei
ti vorrei di fianco
e quando sei qui,
mi tieni dentro.
Sarà violenza che ci bacerà
colorando di spruzzi la serenità
o dolcezza che ci sosterrà
filtrando e attenuando i lampi.
Stringi, ti sento e spingi,
quel che fissa il limite
è l'attenzione e la sensazione
di complicità e di necessità.
Prima la pelle con il tuo profumo
poi tutte le voglie che brami,
siamo come i cani randagi
ci annusiamo e mordi,
abbasso la testa e lecco.
Son giorni di stoffa con te
di seta e cotone
e sei come un sarto
che vita ricami e richiami.

 

RADICI


Le tue mani sono radici,
affondano nella terra umida
del mio ventre e scavano, 
salgono sempre più in profondità
scendono sempre più dentro
vanno  sempre più giù
si gonfiano sempre più salde
si chiudono a pugno in intrecci nodosi
attorno al centro  dell’ anima
circondano il cuore e stringono
ferme, forti, salde, sicure
e tu albero,
diventi sole per scaldare e illuminare
e io terra,
divento nuvola e piovo per annaffiare e nutrire
e insieme complici e complementari
tu convesso,  io concava,
un pugnale e una coppa
alziamo foglie e rami e zolle al cielo
e ci lasciamo accarezzare
dal vento dell'emozione
e dell'intenso naturale incanto che ci muove

 

UNA BIMBA


Una bimba che barcolla sulle gambe
con braccia e mani aperte,
come un funambolo sul filo,
una bimba che impara a camminare
e un uomo che si ostina a sfidare il vuoto.
Camminare e sfidare.


 

L’INATTESO 


... E  tu eri l'inatteso....
e sei potuto accadere inaspettato...
per questo ti attendo ancora
ora che riesco a comprendere l'attesa...
e anche se aspetterò a lungo...
so che l'inatteso è potuto accadere
anche quando ho pensato
che non avrei mai potuto
null'altro attendere,
nè vedere ancora ...
un sogno inaspettato e inatteso...


PICCOLA LUNA


Io piccola luna
sarò davvero piena
solo quando ti avrò
dentro di me...

Io piccola luna
sarò davvero piena
solo quando sarò persa
nel cielo dei tuoi occhi ...


 

L’UOMO NERO 


L'uomo nero si adombra e chiama e arriva
e la sua ombra riempie il buio
e si staglia contro lo scuro della porta
più nero lui di lei della profondità della notte di grilli
e odori di erba e stelle e suoni sfiorati
l'uomo nero copre la distanza tra la luna e il sole
in una sola falcata sorride e si accuccia
e entra dentro di me passando dalla testa
dietro la nuca le sue dita sfiorano e accarezzano i capelli miei
li scostano e trovano il passaggio
e il nero si fa luce e l'uomo nero si fa bambino
e le distanze si fanno brevi e corte
come fiato sul collo
come denti e sorrisi
come tempo prezioso
come sogno voluto
e l'incanto è alba e sole che filtra,
è carne e sangue e anima.

GRIGIO _ CENERE

Stamattina anima
ha preso le sembianze
di queste ombre
rigate di pioggia,
la mia natura,
le mie forme
si sono alzate insonni ,
affannate,
affamate ...
e mi hanno trovato
accovacciata sulla riva
dell'asfalto bagnato...
intenta a richiamare
al mio cuore ,
tra rivoli di grigio cenere ,
barchette di carta velina ...

 
 CEMENTO

Sono il Cemento nel Muro
della Tua Stanza Segreta
Le Piastrelle Lisce
Sono la Mia Pelle
Le Pareti Raccontano i Miei Sospiri
Disegnando Ombre Cinesi
e Gli Angoli Nascosti
Urlano i Tuoi Orgasmi
Dalle Finestre
dei Tuoi Occhi Aperti
Entrano
Farfalle
che si Posano
Azzurre
sulla Serratura
della Mia Fica
che Umida
Ti Sorride
Sotto Ciglia di Cielo


 

ANFRATTI E ARCOBALENI


"Te e la tua pelle
le mie dita cieche
riconoscerebbero
annusando
solo sfiorando
l'aria che t'ha avvolto.


Te e i tuoi occhi
con abbracci di ciglia
muti e infuocati
mi togliete la carne
spogliandomi nuda
spingendomi sul letto.

... Noi siamo un rumore sordo, che sale dal mio fondo e scende dalla tua cima ... un colore cieco che spalma arcobaleno nei nostri anfratti, un odore arioso che porta vento e sole al naso .... "



Nessun commento:

tweet