LO QUE ME GUSTA


"Lo que me gusta de tu cuerpo es el sexo. Lo que me gusta de tu sexo es la boca. Lo que me gusta de tu boca es la lengua. Lo que me gusta de tu lengua es la palabra."

Julio Cortàzar -



martedì 17 febbraio 2009

Una serata tranquilla - terza parte

UNA SERATA TRANQUILLA - terza parte


Dove eravamo rimasti:

Il sospetto che volessi introdurre qualcun' altro nella nostra relazione, nei nostri giochi, non voleva smettere di ronzarmi nel cervello, come fa una mosca fastidiosa vicino all’orecchio.

Eppure … c’era qualcosa che non mi tornava.


Quel profumo, quel tocco …


... La familiarità di quella presenza stava diventando una sensazione sempre più forte.
Io conoscevo quella persona che ora mi stava di fronte, ne ero certa.
Le sue mani diventavano sempre più curiose, sempre più insistenti, si muovevano sul mio corpo come piccoli ragni e io non potevo sopportare di venire esplorata così da qualcuno che non fossi tu, soprattutto da una donna.


Cazzo , lo sapevi eccomi che l’essere passiva al cospetto di un essere umano di sesso femminile mi avrebbe fatto infuriare come una belva.
Con le unghie, lei, mi graffiava i capezzoli , li strizzava con i polpastrelli , prima piano , poi facendo sempre più forte, come se volesse testare la mia resistenza, quasi con la curiosità morbosa di esplorare la mia soglia del dolore.

Scese con la punta delle dita lungo il solco tra i miei seni fino ad arrivare all’ombelico e poi più giù ,sul pube liscio e depilato.
Esitò qualche istante sul monte di venere fino ad andare ad insinuarsi nella fessura appena più sotto, infilandovi le dita.
Io intanto tentavo invano di dimenarmi, di sciogliermi dalle corde, di darle una testata...eppure...

...Sbavavo sempre di più ora , ma per la rabbia .
Sembravo una cagna idrofoba.
Non appena fossi riuscita a liberarmi avrei fatto una strage ... eppure ...

...Eppure l’odore di mandorle … non riuscivo proprio a collegare, ma in quell'aroma c’era qualcosa che smorzava in un certo senso la mia aggressività, sentivo che in qualche modo , non avrei mai potuto né odiare né far del male alla persona che avevo davanti …
Che strana sensazione .

Istinto e memoria olfattiva che combattevano per vedere chi avrebbe avuto la meglio.

Intanto l’esplorazione del mio corpo continuava da parte di quella curiosa mano, che centimetro dopo centimetro tracciava confini di brividi sulla mia pelle...eppure ...

... Eppure, non mi trasmetteva nemmeno eccitazione … insomma lo sappiamo tutti che a volte anche il furore o il timore di dover far qualcosa contro la nostra volontà, in qualche modo, anche se difficilmente lo ammetteremmo, ci eccita...
... e non vi era alcun brivido di passione in quello che sentivo, nelle sensazioni che mi trasmetteva il tocco di quella donna, avvertivo solo una forte curiosità e il piacere di un contatto.


Era come se a sfiorarmi fossero dita bambine, che scoprono un nuovo gioco e lo girano e lo rigirano tra le mani... era come la lingua di un cane che per sapere cos'ha davanti lecca per sentirne il sapore , la consistenza ... non vi era niente di sessuale nei gesti di quella donna ... negli affondi di quella lingua ...

Ero sempre più dubbiosa, finchè non si posò un bacio lieve sulla mia guancia e il profumo di mandole fu’ più vicino … il calore di quella pelle mi avvolse come un abbraccio ...

Allora ebbi come un’illuminazione.

Mannaggia a te e LUI, che fino a poco fa, avevo creduto che fosse una lei ...una strega , una puttana da bruciare sul rogo.

Avevo dato per scontato che i tacchi a spillo li potesse portare solo una donna, in questo caso pericolosamente bella e perversa …
Che stupida femmina accecata dalla gelosia che ero!!

Se mi fossi concentrata meglio avrei potuto arrivarci subito, lo avevo visto mille volte in quella veste …
Conoscevo a menadito il suo odore,era come quello di un cucciolo che è sempre stato con te.
Familiarità, fiducia, affetto... in quell'odore.
Anche complicità a volte , se vogliamo... ma nè sesso nè pulsioni strane...

Nel frattempo sentivo che tu iniziavi a muoverti alle mie spalle e sapevo che eri decisamente più pericoloso del nostro misterioso ospite...
I tuoi passi erano più felpati dei suoi ovviamente, ma chiaramente riconoscibili.

Un tocco più deciso, una stretta più forte ai capezzoli…e poi gocce bollenti sui miei seni ,dall’alto, da dietro di me… e il tuo fiato caldo sul collo mentre ti chinavi a sussurrarmi all’orecchio:
- Ora stai buona amore, giochiamo solo un pochino, non essere gelosa, lo sai che amo solo te -
C'era ironia e malizia nella tua voce.
Eri sicuro di avermi fregato con il tuo scherzetto...

Ma questa volta ero io ad essere in vantaggio.
Avevo capito il gioco e chi era la persona misteriosa che avevo davanti .
Tu non sapevi che io c’ero arrivata, però.
Avevo rovesciato il mazzo e ora non sapevi di fare una partita a carte scoperte.
Ora potevo rilassarmi e godermi tutto quanto, non c’era più la tensione di un’altra donna a gettare ombre.

C’era solo la piacevole consapevolezza che ora avresti giocato solo con me.
Ovviamente rimaneva quel "trepidante" e allo stesso tempo " inquietante" timorpanico di quando ti aggiravi nei miei dintorni e usavi il mio corpo per dare spazio alla fantasia…
ma la mia mente era ormai sgombra dalle nubi grigie che la oscuravano.

Il bello era che adesso potevo comandare io.
Potevo fingere paura , tensione e smarrimento nei confronti della misteriosa sconosciuta … SCONOSCIUTA?
ahahahahah
...continua


ayse

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