Tra andarsene e restare è incerto il giorno, innamorato della sua trasparenza. Il pomeriggio circolare si fa baia; nel suo calmo viavai si mescola il mondo. Tutto è visibile e tutto è elusivo, tutto è vicino e tutto è inafferrabile. Le carte, il libro, il bicchiere, la matita riposano all'ombra dei loro nomi. Nella mia tempia il battito del tempo ripete la stessa testarda sillaba di sangue. Dell'indifferente muro la luce fa uno spettrale teatro di riflessi. Mi scopro nel centro di un occhio; non mi guarda, mi guardo nel suo sguardo. Si dissipa l'istante. Immobile. Vado e vengo: sono una pausa. OCTAVIO PAZ |
LO QUE ME GUSTA
Julio Cortàzar -
martedì 11 ottobre 2011
TRA ANDARSENE E RESTARE ...
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3 commenti:
tu... resta..
non è sempre facile, bisogna ricordarsi le cose belle per restare .. e certi sorrisi ...
farò il possibile...
conto su di te...
e tu conta sul tuo sorriso..
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