L'uomo nero si adombra a chiama e arriva e la sua ombra riempie il buio si staglia contro lo scuro della porta più nero lui di lei della profondità della della notte di grilli e odori di erba e stelle e suoni sfiorati l'uomo nero copre la distanza tra la luna e il sole in una sola falcata sorride e si accuccia e entra dentro me passando dalla testa dietro la nuca le sue dita sfiorano e accarezzano i capelli miei li scostano e trovano il passaggio e il nero si fa luce e l'uomo nero si fa bambino e le distanze si fanno brevi e corte come fiato sul collo come denti e sorrisi come tempo prezioso come sogno voluto e l'incanto è alba e sole che filtra e carne e sangue
ayse
ayse
1 commento:
sono nato nero
po mi sono sbiadito
non volutamente
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