LO QUE ME GUSTA


"Lo que me gusta de tu cuerpo es el sexo. Lo que me gusta de tu sexo es la boca. Lo que me gusta de tu boca es la lengua. Lo que me gusta de tu lengua es la palabra."

Julio Cortàzar -



martedì 28 aprile 2009

SPIAGGIA TURCHESE E TURCHINA E TURCA






...che nostalgia della turchia del raki delle baked potatoes di peter l'olandese che piangeva per lei e scopava con me e del suo body painting sulla mia schiena sudata di Alì al mavi bar lunghi capelli neri e occhi di brace e poi sulla spiaggia di notte e poi nel suo letto di assi di legno rotte e odore di polvere e sudore nostalgia del mio costume leopardato sparito tra i flutti di fatma che mi mette la kefiah bordeaux alla sua maniera arrotolata in testa nostalgia del sole della capadocia e dei suoi vini forti dei suoi cani randagi dei tappeti appesi alle pareti ai pavimenti ai soffitti degli involtini di foglia di vite e dei segni arancioni sulle mani di una piccola donna che compie gli anni e del piccolo uomo così simile a un fagiolo di cacao raggrinzito da anni chiuso nel minuscolo hammam nascosto di pergamo della biblioteca di efeso e delle sue città sotterranee delle antiche vie in rovina e degli speziali dell'isola fantasma di keckova che ancora devo capire dove erano spariti gli abitanti il mattino dopo della spiaggia turchese delle notti insonni sul filo del pericolo fumata e bevuta che ricordo come in sogno dei miei capelli rasati e dei miei vestiti stracciati di sergio dei suoi baffi sparuti e dei suoi racconti ebrei di protestante valdese di traghetti e cetrioli e pomodori e miele e formaggio di capra di argento e tela grezza di calcare e rovine e formiche nel letto e lenzuola di tende e bambini e bilance e mercati e odori e colori ... e selma e tutto e di più ... e prezzemolo e camini di fata di rosa e ocra screziati e lenzuola stese al sole su terrazzi ventosi e città sott'acqua... un po' come milano adesso... solo che qui l'acqua è in alto e Gozleme arrotolati sulle spiagge assolate cotti da donne anche loro cucinate dal sole impietoso , donne con mani di pietra e i cuori turchese e l'harem con l'oro e gli specchi e le voci di femmine in branchi che riecheggiano in stanze ormai vuote ma piene di mosaici di spiriti fatti di tessere di cobalto e blu oltremare e il topkapi e le moschee e bagnanti a lutto sotto neri veli nell'alta marea delle cinque di sera tra scogli e pietre rotonde...e ...canti di muezin da minareti lontani come sono lontana io adesso con la memoria e con la mente ...

2 commenti:

Lorenzo ha detto...

eh noooo
dì a Peter di non piangere per lei,
scopava con me:-)

Aysedicartavelina ha detto...

hahahaha
chissà, forse hai ragione , fattostà che su quel tetto di kas mi sa che proprio se l'era scordata...
e anche sui gradini dell'anfiteatro :-)

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