...che nostalgia della turchia del raki delle baked potatoes di peter l'olandese che piangeva per lei e scopava con me e del suo body painting sulla mia schiena sudata di Alì al mavi bar lunghi capelli neri e occhi di brace e poi sulla spiaggia di notte e poi nel suo letto di assi di legno rotte e odore di polvere e sudore nostalgia del mio costume leopardato sparito tra i flutti di fatma che mi mette la kefiah bordeaux alla sua maniera arrotolata in testa nostalgia del sole della capadocia e dei suoi vini forti dei suoi cani randagi dei tappeti appesi alle pareti ai pavimenti ai soffitti degli involtini di foglia di vite e dei segni arancioni sulle mani di una piccola donna che compie gli anni e del piccolo uomo così simile a un fagiolo di cacao raggrinzito da anni chiuso nel minuscolo hammam nascosto di pergamo della biblioteca di efeso e delle sue città sotterranee delle antiche vie in rovina e degli speziali dell'isola fantasma di keckova che ancora devo capire dove erano spariti gli abitanti il mattino dopo della spiaggia turchese delle notti insonni sul filo del pericolo fumata e bevuta che ricordo come in sogno dei miei capelli rasati e dei miei vestiti stracciati di sergio dei suoi baffi sparuti e dei suoi racconti ebrei di protestante valdese di traghetti e cetrioli e pomodori e miele e formaggio di capra di argento e tela grezza di calcare e rovine e formiche nel letto e lenzuola di tende e bambini e bilance e mercati e odori e colori ... e selma e tutto e di più ... e prezzemolo e camini di fata di rosa e ocra screziati e lenzuola stese al sole su terrazzi ventosi e città sott'acqua... un po' come milano adesso... solo che qui l'acqua è in alto e Gozleme arrotolati sulle spiagge assolate cotti da donne anche loro cucinate dal sole impietoso , donne con mani di pietra e i cuori turchese e l'harem con l'oro e gli specchi e le voci di femmine in branchi che riecheggiano in stanze ormai vuote ma piene di mosaici di spiriti fatti di tessere di cobalto e blu oltremare e il topkapi e le moschee e bagnanti a lutto sotto neri veli nell'alta marea delle cinque di sera tra scogli e pietre rotonde...e ...canti di muezin da minareti lontani come sono lontana io adesso con la memoria e con la mente ...
LO QUE ME GUSTA
Julio Cortàzar -
martedì 28 aprile 2009
SPIAGGIA TURCHESE E TURCHINA E TURCA
...che nostalgia della turchia del raki delle baked potatoes di peter l'olandese che piangeva per lei e scopava con me e del suo body painting sulla mia schiena sudata di Alì al mavi bar lunghi capelli neri e occhi di brace e poi sulla spiaggia di notte e poi nel suo letto di assi di legno rotte e odore di polvere e sudore nostalgia del mio costume leopardato sparito tra i flutti di fatma che mi mette la kefiah bordeaux alla sua maniera arrotolata in testa nostalgia del sole della capadocia e dei suoi vini forti dei suoi cani randagi dei tappeti appesi alle pareti ai pavimenti ai soffitti degli involtini di foglia di vite e dei segni arancioni sulle mani di una piccola donna che compie gli anni e del piccolo uomo così simile a un fagiolo di cacao raggrinzito da anni chiuso nel minuscolo hammam nascosto di pergamo della biblioteca di efeso e delle sue città sotterranee delle antiche vie in rovina e degli speziali dell'isola fantasma di keckova che ancora devo capire dove erano spariti gli abitanti il mattino dopo della spiaggia turchese delle notti insonni sul filo del pericolo fumata e bevuta che ricordo come in sogno dei miei capelli rasati e dei miei vestiti stracciati di sergio dei suoi baffi sparuti e dei suoi racconti ebrei di protestante valdese di traghetti e cetrioli e pomodori e miele e formaggio di capra di argento e tela grezza di calcare e rovine e formiche nel letto e lenzuola di tende e bambini e bilance e mercati e odori e colori ... e selma e tutto e di più ... e prezzemolo e camini di fata di rosa e ocra screziati e lenzuola stese al sole su terrazzi ventosi e città sott'acqua... un po' come milano adesso... solo che qui l'acqua è in alto e Gozleme arrotolati sulle spiagge assolate cotti da donne anche loro cucinate dal sole impietoso , donne con mani di pietra e i cuori turchese e l'harem con l'oro e gli specchi e le voci di femmine in branchi che riecheggiano in stanze ormai vuote ma piene di mosaici di spiriti fatti di tessere di cobalto e blu oltremare e il topkapi e le moschee e bagnanti a lutto sotto neri veli nell'alta marea delle cinque di sera tra scogli e pietre rotonde...e ...canti di muezin da minareti lontani come sono lontana io adesso con la memoria e con la mente ...
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2 commenti:
eh noooo
dì a Peter di non piangere per lei,
scopava con me:-)
hahahaha
chissà, forse hai ragione , fattostà che su quel tetto di kas mi sa che proprio se l'era scordata...
e anche sui gradini dell'anfiteatro :-)
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